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De Laurentiis, un protagonista nel mondo del cinema e del calcio

Cinema e calcio, spettacolo e sport, due mondi che lo vedono impegnato in attività che riscuotono successo a livello internazionale. Sul fenomeno, che ha in Aurelio De Laurentiis un protagonista del tutto speciale, si sono intrattenuti i Cavalieri del Lavoro del Gruppo Centrale nell’incontro mensile del 9 marzo a Roma, per ascoltarne il percorso, i traguardi perseguiti e le ulteriori sfide.

Nella sua introduzione il presidente del Gruppo, Vittorio Di Paola, ha parlato di due settori, il cinema e il calcio, che muovono mondi complessi e fenomeni economici di grande rilievo.

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Nel mondo dello spettacolo, il Cavaliere del Lavoro De Laurentiis è infatti uno dei più importanti produttori cinematografici: ha prodotto e distribuito oltre 400 film che si sono aggiudicati i più ambiti riconoscimenti nazionali e internazionali e lanciato pellicole di successo entrate nella storia del cinema, con attori e registi di grande fama.

Nel suo intervento De Laurentiis si è peraltro anche soffermato sui settori strettamente correlati con il cinema, come il campo degli audiovisivi, un mercato rivolto soprattutto ai giovani, che offre importanti prospettive di crescita. “Eravamo abituati – ha commentato con una immagine molto suggestiva – a nuotare nel nostro mare, diciamo attorno ai Faraglioni di Capri, e invece ora dobbiamo imparare ad affrontare l’oceano”.

Proseguendo nel racconto della sua storia imprenditoriale, l’ospite ha ricordato che nel 2004, incontrò a Capri l’imprenditore e dirigente sportivo Luciano Gaucci, che  fece scattare in lui l’interesse per il mondo del  pallone. Un approccio che si concretizzò con l’acquisizione della squadra del Napoli calcio, una compagine in grave crisi economica, di classifica e di immagine.

In soli tre anni, De Laurentiis riuscì a riportare la gloriosa squadra partenopea dalla serie C alla massima divisione ed a inserirla in breve tempo tra i più importanti club italiani ed europei. Sotto la sua gestione il Napoli ha vinto due volte la Coppa Italia, è l’unica squadra italiana che negli ultimi sei anni ha partecipato alle coppe europee, attualmente è tra le sedici squadre più importanti del mondo e soprattutto chiude i conti in utile.

Dai due settori specifici il discorso si è trasferito al sistema paese, gravato e frenato – ha detto – da pesanti carenze organizzative che spesso non consentono di cogliere  le vaste potenzialità esistenti: “Abbiamo Disneyland in casa – ha osservato – ma non sappiamo organizzare”. Per superare questa fase di stallo crescente ha suggerito la creazione  tra i Cavalieri del Lavoro di un network per raccogliere idee e promuovere soluzioni atte a migliorare il sistema  paese.  Per quanto riguarda la Capitale, per uscire dall’attuale situazione di paralisi, Roma dovrebbe in primo luogo stabilire quale è la vera missione di un sindaco e quindi passare ai progetti concreti.De la

Sulla necessità di fare network è tornato a sua volta Vittorio Di Paola, sottolineando come a livello di Gruppo Centrale un crescente coinvolgimento dei colleghi nella vita associativa e nelle iniziative del Gruppo, pur non scontato, si  prefigge come obiettivo concreto quello di individuare occasioni vere su problemi attuali. Un impegno che oltre a sollecitare le migliori energie, punta  raccogliere validi  stimoli  dai quali trarranno vantaggio anche la qualità degli incontri periodici che il Gruppo promuove. Il Presidente ha preannunciato un prossimo incontro con focus sui problemi della Capitale.

 

Nel corso della conversazione sono intervenuti il Cavaliere del Lavoro Luigi Fiore che ha sollecitato il dibattito sull’impegno degli imprenditori per mantenere alti gli standard operativi delle società adeguandone i risultati alle sfide dei mercati, mentre il prof. Sebastiano Maffettone, coordinatore del Comitato Scientifico del Collegio Universitario dei Cavalieri del Lavoro “Lamaro Pozzani”, ha osservato come l’importante riserva di capitale umano valorizzata con l’attività di formazione del collegio, costituisca una valida componente di risorse di cui il Paese sente l’esigenza.

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